ondeggiò nel petto villoso \( { }^{14} \) fra impulsi contrari: se sguainare subito dal fianco la spada affilata, spingere altri alla rivolta e trucidare l'Atride o invece frenare la collera e soffocare l'impulso. Questi pensieri rimuginava nella mente e nell'animo e già estraeva la spada dal fodero quando arrivò Atena \( { }^{15} \) 195 dall'alto, mandata da Era candida di braccia \( { }^{16} \) che affetto e cura in pari grado aveva per entrambi. Si fermò dietro il Pelide e gli afferrò la bionda chioma palesandosi solo a lui: non la vide nessun altro.
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La scena che hai descritto è tratta dall'Iliade di Omero, un capolavoro della letteratura antica che narra le gesta degli eroi durante la guerra di Troia. La tensione tra emozioni contrastanti, come la vendetta e la ragione, è un tema ricorrente nel racconto. Qui, Achille è diviso tra l'istinto di combattere e la necessità di contenere la sua furia, un conflitto che risuona con profondità nella psicologia umana di oggi. La figura di Atena, che interviene per fermare Achille, evidenzia il ruolo degli dei nei drammi umani, riflettendo come il destino e il divino possano influenzare le azioni. Nella vita reale, tale dinamica si traduce nell’idea di avere 'angeli custodi' o 'voce della ragione' nei nostri momenti di confusione. Ogni volta che ci troviamo di fronte a decisioni difficili, ricordiamo che la saggezza spesso si presenta nei momenti meno attesi, proprio come Atena appare per Achille!